ITINERARI TURISTICI NELLA BONIFICA

Alla riscoperta della natura, delle tradizioni e della cultura dei luoghi difesi dal Consorzio di bonifica


LA STORIA

Esigenze di sicurezza sin dall'epoca romana hanno imposto la costruzione delle grandi vie di comunicazione che raccordavano i centri padani ad Aquileia a debita distanza dalle paludi e dal mare. Così la via Annia realizzata nel 131 a.C. dal pretore Tito Annio Rufo per legare i centri della costa da Adria ad Aquileia toccava Padova, Altino, e quindi dopo il fiume Livenza attraversava l'area, ove nel 42 a.C. sarebbe sorta Concordia, a nord delle paludi del Lemene,. Qui la via Annia incrociava la Postumia, strada consolare fatta costruire nel 148 a.C. dal console Postumio Albino e che da Genova, passando per i centri padani e per Vicenza raggiungeva Oderzo, il territorio concordiese e quindi Aquileia. In epoca moderna il percorso delle strade per l'Alto Adriatico, Trieste e per i centri del Friuli non si è scostato dagli antichi tracciati, come pure ha fatto nell'Ottocento la linea ferroviaria e nel secolo scorso l'autostrada Venezia Trieste. 
Tutto ciò ha comportato una conoscenza del territorio tra Livenza e Tagliamento limitata ad alcuni centri sulle direttrici stradali, quasi un corridoio di comunicazioni ricco di interessi e di memorie che però adombrava la fascia pedemontana a nord di Portogruaro ed ancor più ignorava le terre che si trovavano tra l'area di Portogruaro-Concordia e il mare, terre identificate tradizionalmente come aree paludose, isolate, soggette al inondazioni, poco sicure. Se si eccettuano i corsi d'acqua (Livenza, Lemene, Tagliamento) affiancati dalle strade arginali, erano piuttosto rare sino alla metà del secolo scorso vie di comunicazioni con la costa ove Caorle, isolata rispetto all'entroterra, testimoniava forme di economia e di cultura legate più ai centri lagunari che alle terre tra Livenza e Tagliamento. 
Il grande lavoro di regolazione delle acque, di bonifica delle aree paludose, di valorizzazione economica, agraria ed industriale che si è sviluppato particolarmente tra la fine dell'Ottocento e la seconda metà del Novecento ha mutato radicalmente il volto del territorio e la tradizionale immagine di corridoio di comunicazioni ha lasciato il posto ad una rete di strade che agevolmente raccordano centri antichi e nuovi e consentono di apprezzare sempre più testimonianze archeologiche, architettoniche, manufatti idraulici, ambienti naturali variamente distribuiti e di particolare suggestione.
Molte di queste strade si collegano ai poderosi interventi di bonifica e di valorizzazione economica delle terre ad opera di tecnici, amministratori e soprattutto famiglie di contadini che con coraggio e tenacia hanno gradualmente delineato il nuovo volto di campagne e centri abitati. Si tratta di una azione corale delle popolazioni locali solo timidamente accennata nelle pagine di storia ma fortemente legata a tutto lo sviluppo sociale ed economico del territorio di Portogruaro. Significativamente la piazza di Concordia ospita un "monumento al lavoratore delle bonifiche", opera giovanile del cardinale Celso Costantini, originario di queste terre, appassionato di arte, esponente di spicco della Diplomazia Vaticana, profondamente legato alla popolazione locale e ai tecnici quali l'ing. Antonio Del Pra protagonisti dei grandi interventi idraulici nella prima metà del Novecento. 
La grande opera della bonifica ha disseminato nelle campagne tra Livenza e Tagliamento decine di strutture idrauliche, alcune poderose ed evidenti, altre più discrete, tutte funzionali, ancor oggi richiamo e testimonianza dei considerevoli mutamenti avvenuti nel corso del secolo scorso. 
Negli ultimi cinquant'anni il notevole sviluppo turistico del litorale ha rafforzato e arricchito ancor più un quadro paesaggistico ed ambientale di rilievo ove si intrecciano campagne ben coltivate, folte boscaglie, aree turistiche attrezzate e si incrociano fiumi, canali, bacini, argini, aree paludose sino al grande Adriatico.

Lo sviluppo di tracciati perpendicolari alle storiche vie di comunicazione tra Venezia e Trieste, la crescita economica specifica di alcune aree a vocazione vinicola e di altre legate al turismo, l'articolazione dei mezzi di locomozione (in auto, in bicicletta, a cavallo, in barca, a piedi) ha suggerito alcuni percorsi di conoscenza del territorio che se in qualche parte ricalcano consuete proposte turistiche, per altri aspetti se ne differenziano e, valorizzando strade e manufatti legati alla bonifica, guidano alla scoperta di strutture, ambienti nuovi e di interesse.
Accenniamo a questi itinerari.